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SESTA MISSIONE 6-25 " Giochi Temporali " di Martina Tognon |
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========================================= [Flashback] L'allarme rosso colse Rusca nel suo alloggio. Si era rifugiato lì perché aveva bisogno di prendere fiato, non era facile continuare a mentire così spudoratamente. Xabaras si era fermata di colpo quando era stata investita da quel pensiero violento. L'Ammiraglio Rusca... non era l'Ammiraglio Rusca? Deja si fermò solo pochi minuti, sufficente a capire che c'era per lei modo di arrivare in plancia prima del falso-Rusca... in fondo lei era l'Ufficiale vero, quello che conosceva la nave, l'altro per quanto potesse aver studiato l'Ammiraglio sicuramente non ci poteva stare a suo agio tanto quanto lei.
*** Pochi istanti dopo in Plancia *** In pieno allarme rosso tutto Michael si sarebbe aspettato, tranne di veder comparire nel bagliore di un teletrasporto il suo Ufficiale alle Comunicazioni. Kiron non era un Capitano sciocco. "Andiamo." Se qualcuno in plancia pensò anche solo un minuto che il Capitano fosse ammattito non lo diede di sicuro a vedere. Infilandosi nell'ufficio l'uomo perse un solo secondo per passare il comando. "Signor Rumar a lei la plancia."
*** Nell'ufficio del Capitano *** "Forse le sembrerò all'antica, ma quando concedo ai miei ufficiali di andare negli alloggi per qualche ora preferirei che rientrassero in servizio entrando dalla porta." Bastarono pochi istanti perché Kiron capisse la gravità della situazione. "Me lo ridica con calma ho bisogno di risentirlo." Michael riflettè per pochi attimi.... prima di dare i suoi ordini all'ufficiale davanti a lui, una giovanissima donna che probabilmente aveva appena salvato 'veramente' la Federazione. "Lei ora sparisce come è arrivata.. e rientrerà dalla porta, se qualcuno in plancia dirà qualcosa vuol dire che non conosco il mio equipaggio. A questo falso-Rusca ci penso io ora." Deja si apprestò a chiedere il teletrasporto, un solo istante prima che la mano si posasse sul comunicatore il Capitano le strinse brevemente una spalla preparandosi ad uscire dall'ufficio. *** In plancia *** Michael Kiron era da poco scomparso nel suo ufficio quando Rusca entrò a passo di carica in plancia. Krell si alzò in piedi. "Ho io il comando al momento Signore." L'Ammiraglio stava riuscendo, da quando era salito a bordo, a diventare antipatico a tutti... eppure per quanto noto era sempre stato una persona affabile, di compagnia... un compagnone quasi... e sicuramente non con tale mancanza di rispetto per il prossimo. "Non per sminuire le sue valutazioni Signore, ma il Capitano Kiron sa esattamente quello che sta succedendo e se si è assentato brevemente ha sicuramente i suoi motivi." La porta dello studio che si aprì interruppe quella che potenzialmente rischiava di divenire una discussione pericolosa. "Riprendo il comando Signor Rumar. Ammiraglio Rusca, sicuro di voler stare in plancia con noi in questo momento??" * Ci mancherebbe altro. Tu vuoi vederci cadere come idioti in chissà quale trappola pronta per noi. * "La ringrazio della fiducia Ammiraglio." Kiron era riuscito a mantenere un tono calmo e posato nonostante la rabbia interiore. *** USS Wayfarer, Plancia - D.S.: 63771.67 D.T.: 09/10/2386 Ora: 15:50 *** Kiron si voltò verso l'Ammiraglio Rusca, rimasto silenzioso fino a quel momento poco dietro di lui. "Vero Ammiraglio?" Rusca alzò le sopracciglia "Capitano... lei lo ha appena fatto mi pare." "Che sta dicendo Capitano Kiron? mi sta accusando di qualche cosa?" "Direi che lei si è accusato da solo da quando è salito a bordo. Ci ha usato per bene. Ha usato il nostro passato, noi e persino l'ufficiale Wu qui presente... mandandola da noi in quel modo. Ha tramato pesantemente per organizzare qualcosa che ancora non mi è chiaro... ma soprattutto ha sbagliato ad andare in Sala Macchine." Sheeval era stranita... certa che l'uomo poco distante da lei fosse lo stesso che le aveva dato una missione pericolosa da portare a termine, nel contempo però il Capitano era così certo.... si avvicinò all'Ammiraglio ... all'umano... o quello che era prendendo il phaser in mano. "Capitano lei si sta pericolosamente avvicinando all'insubordinazione, lo sa vero?" "Sì Signore." "Qualcuno ha qualcosa da ridire Signori? ditelo pure con tranquillità, le obiezioni saranno registrate sul diario di bordo." Gli ufficiali in plancia non aprirono bocca... e Michael si sentì sollevato e nel contempo oppresso dal senso di responsabilità che solo un Capitano poteva capire in fondo. "Bene Signori. Procediamo. Manteniamo gli scudi alzati e vediamo che succede ora."
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